Per bambini e bambine delle scuole materne a cura di Pippo Gentile
Le attività di gioco corporeo sono atte a coinvolgere il corpo, in tutte le sue parti, dalla conoscenza alla capacità di produrre messaggi, di comunicare tramite i movimenti e le posture, di favorire la relazione con gli altri, di determinare relazioni, di "parlare".
E' intenzione del laboratorio organizzare una serie di attività, sempre sotto forma di gioco partecipato, dirette a liberare il corpo da una serie di impacci, difficoltà di movimento, mancanza di coordinazione, che costituiscono limiti precisi alle possibilità del corpo di esprimere l'immaginazione dell'individuo e di dare forma alle sue infinite possibilità di comunicazione ed espressione.
Non si tratta di insegnare ai bambini a fare il teatro, ma di aiutarli alla consapevolezza di una forma di espressione e comunicazione, complessa e completa, che essi fondamentalmente già possiedono, come possiedono la capacità di parlare e disegnare senza che nessuno glielo abbia mai intenzionalmente insegnato. Si tratta di offrire, prima ancora che un aiuto, un riconoscimento culturale a questa loro capacità, che non è un qualcosa che vale meno delle materie scolastiche utilizzando lo strumento base dell'apprendimento: il gioco.
Il bambino fa teatro come gioca, disegna come gioca, conosce come gioca, perchè è giocando che si accosta al mondo, abbandonando provvisoriamente le proprie sicurezze e lasciandosi andare alla finzione, all'immaginazione, alla ricostruzione e reinvenzione delle cose, per approdare alla fine del gioco a nuove sicurezze.
Tra le forme di espressione il mimo è quella che più si avvicina al gioco puro e semplice dei bambini.
Il corso si pone tra gli obiettivi:
- conoscenza del proprio corpo individuandone le varie parti che lo compongono;
- piacere nel contatto corporeo con gli altri;
- coordinazione del proprio movimento con quello degli altri;
- percezione dello spazio in cui il corpo necessariamente si muove e di cui il corpo ha di volta in volta bisogno per compiere taluni movimenti;
- conseguente capacità di capire che anche la prestazione drammatica poggia sulla disposizione dei corpi nello spazio scenico;
- Drammatizzazione.
Gli incontri (di 45 min. circa) seguono generalmente questa linea:
Fase di riscaldamento (utilizzando esercizi fisici, alcuni provenienti dal campo della psicomotricità), per sciogliere il corpo e predisporlo al lavoro successivo;
Fase di apprendimento con giochi corporei atti a conseguire le finalità sopra descritte
Fase di libera espressione con improvvisazioni da prima guidate, tendendo via via alla completa gestione delle fasi dell'improvvisazione (invenzione e drammatizzazione di una storia).